Riflessioni in merito al Decreto Antifrode | FEDERAZIONE APPC Toscani


26 novembre 2021
Comunicazioni temporaneeFederazione APPC Toscani

Si riportano di seguito le riflessioni in merito al Decreto Antifrode, inviate al Consiglio Nazionale APPC, firmate dagli Ordini appartenenti alla Federazione APPC Toscani.

Dopo tanti anni di crisi economica del settore edile, l’arrivo dei bonus fiscali con il Decreto Rilancio (legge n. 34 del 19 maggio 2020) sembrava essere la scelta giusta per dare linfa ad un settore strategico per l’economia nazionale. La detrazione fiscale pari al 110% per spese relative a specifici interventi di efficientamento energetico e misure di miglioramento strutturale degli edifici esistenti ha orientato tanti cittadini a intraprendere tale scelta e ha coinvolto quasi tutti i tecnici professionisti del settore.

Purtroppo sul tema della regolamentazione dell’edilizia gravano molte norme che spesso sono anche in contraddizione tra di loro. Tralasciando la specificità del suddetto problema per il quale sarebbe necessaria una vera e profonda riforma edilizia ed urbanistica (evocata ormai da tempo dagli Ordini Professionali), resta il fatto che anche le norme che regolamentano l’accesso ai superbonus fiscali risultano spesso incomprensibili e soggette ad interpretazioni dei singoli professionisti che per tutelarsi devono sottoscrivere ulteriori e specifiche assicurazioni professionali, oltre a quelle già in essere per l’esercizio ordinario della professione. Lo dimostrano i numerosi interpelli e le relative risposte che l’Agenzia delle Entrate pubblica periodicamente per chiarire i tanti aspetti che possono pregiudicare la fattibilità o meno di un certo tipo di intervento edilizio; ad oggi siamo a quasi ottocento risposte date !!!

Le associazioni di categoria e gli Ordini Professionali hanno da tempo chiesto ragionevoli proroghe alla tempistica stabilita per l’accesso ai superbonus fiscali per evitare quello che
purtroppo sta accadendo da tanti mesi: l’aumento non giustificato di prezzi unitari delle materie prime, dei ponteggi e di altri oneri sui lavori che ormai non possono essere preventivati dai prezziari regionali e nazionali proposti dal Governo perché non corrispondono più alla realtà. Alle suddette criticità si è aggiunto il recente decreto d’urgenza anti-frode del governo che per limitare le migliaia di truffe scoperte tra le richieste di rimborso di fatture su lavori agevolati dai superbonus, riscrive nuovamente le regole introducendo obblighi precedentemente non richiesti anche su lavori già avviati con il rischio di provocare aumenti di costo non preventivati né contrattualizzati.

Cambiare in corsa le “regole” non è mai una scelta giusta in qualsiasi tipo di realtà; a maggior ragione in questo periodo particolare quando finalmente sia i cittadini che i professionisti avevano imparato a coesistere con tutte le problematiche precedentemente evidenziate.

Dispiace inoltre sottolineare un ulteriore aspetto che emergerà quando verranno effettuati i primi controlli dell’Agenzia delle Entrate sui singoli interventi edilizi realizzati: è facile
immaginare denunce e ricorsi ai Tribunali per dirimere anche mere questioni formali (e non sostanziali) che potrebbero inficiare le agevolazioni fiscali già acquisite con notevoli danni sia ai committenti che ai singoli professionisti.

Questa è l’ennesima dimostrazione del legiferare in un particolare e delicato settore come quello dell’edilizia e dell’urbanistica senza interpellare le categorie professionali interessate.

Riflessioni